Informazioni
A soli 10 minuti di auto da Varese, è possibile addentrarsi, in assoluta sicurezza e accompagnati da guide esperte, nel cuore del massiccio del Campo dei Fiori, sino alla profondità di -48 metri lungo il percorso turistico della Grotta Remeron, scenograficamente illuminato. Presente sulla cartografia comunale sin dalla prima metà del XIX° secolo, bisogna però aspettare l’agosto del 1900 perché qualcuno decida di addentrarsi nella cavità per effettuarne una vera e propria esplorazione: saranno infatti Luigi Vittorio Bertarelli, Luigi Orrigoni, Don Giacomo Pensotti e Don Luigi Tadini i primi a esplorare la prima parte della Remeron, sino quota -168 metri, scoprendo il primo dei laghi ipogei interni a cui venne dato il nome del suo scopritore: Lago Bertarelli. Un susseguirsi di esplorazioni e l’aumento costante dell’interesse delle autorità locali fecero in modo che, nel 1914, la grotta venisse aperta alle visite turistiche, con un impianto di illuminazione ad acetilene e scale in pietra e cemento. Le aperture turistiche proseguirono sino a metà degli anni Cinquanta, accompagnate dalle scoperte del Lago Binda, a quota -220 metri e dei rami nord, oltre 1,5 km di gallerie che conducono ad un secondo ingresso. Il deperimento degli impianti di vista ed il boom industriale che trasformò Comerio e Varese in quegli anni, causarono l’abbandono delle attività montane, tra cui anche il funzionamento turistico della Remeron, Bisognerà attendere il 2004 perché due interventi di Regione Lombardia e Parco Campo dei Fiori permettano la ricostruzione dei camminamenti e l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione, dando così il via alla nuova vita turistica della Remeron