Informazioni
Percorrendo la strada principale che da Bisceglie porta a Corato, si scavalca mediante un viadotto una valle carsica caratterizzata da pareti scoscese e da un ambiente molto arido dove, tra boschi di ulivi e macchie di fichi d’india, occhieggiano singolari trulli dalla punta piatta, murati a secco e formati da tronchi di cono sovrapposti.
Lasciata l’auto in uno slargo, si scende in breve fino alla base di una parete rocciosa, dove si apre l’ingresso della grotta, protetto da un grande cancello.
La galleria che segue ha una forma molto regolare, ovunque levigata e arrotondata da un antico fiume sotterraneo che in tempi remotissimi la sommergeva completamente, esercitando la sua azione erosiva in tutte le direzioni. La quasi totale assenza delle concrezioni calcaree evidenzia le peculiarità morfologiche di questa cavità, nella quale sono stati rinvenuti importanti reperti preistorici, tra i quali un femore dell’Uomo di Neanderthal e una stuoia risalente al neolitico.
La grotta, scoperta nel 1934 dal biscegliese Francesco Saverio Majellaro, è gestita oggi dal Gruppo Scout di Bisceglie che, oltre ad organizzare visite turistiche e «giornate preistoriche» per gruppi scolastici, sono impegnati in un difficile e faticoso lavoro di scavo per disostruire alcuni passaggi ed allungare il percorso visitabile.
LA GROTTA NON E’ PER IL MOMENTO VISITABILE