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Nota fin dagli inizi del Novecento ai pescatori che navigavano lungo la costa, la grotta del Fico venne esplorata in maniera ufficiale solo nei primi anni Sessanta dal gruppo speleologico Pio XI in collaborazione con l’Unione Speleologica Bolognese. Grande fu la sorpresa quando proprio durante queste prime esplorazioni si scoprì che alcuni tra gli ultimi esemplari di foche Monache presenti lungo la costa avevano trovato rifugio proprio in uno dei sifoni sommersi della grotta. Gli studi scientifici effettuati in seguito furono di estrema rilevanza per fornire dettagli inediti sulla vita e le abitudini di questo misterioso animale, ora ormai scomparso dalla Sardegna.
La Grotta del Fico si sviluppa su diversi livelli, a partire da 15 metri sotto il livello del mare fino ad arrivare a circa 70 metri d’altezza, per un’ estensione di circa 4 chilometri totali, finora esplorati. I più recenti studi hanno svelato nuove teorie sulla formazione della grotta, supponendo sia il risultato di un fenomeno di miscelazione di acqua marina e dolce, che avrebbe dato il via all’erosione carsica.